GUASTALLA (Reggio Emilia) – Venerdì 5 novembre alle 10 in piazza Matteotti a Guastalla sarà inaugurata una stele che ricorda Quarto Camurri nel centenario della sua nascita. Cittadino guastallese, cresciuto proprio in piazza Matteotti (già piazza Giordano Bruno e poi del Littorio nel Ventennio), fu fucilato insieme ai sette fratelli Cervi.
Nel 1941 Camurri fu arruolato nell’esercito italiano ed inviato in Sicilia, in zona di guerra. Da lì mantenne una corrispondenza con l’amata madre che, dapprima rimasta a casa con i figli più piccoli, si trasferì in seguito con la famiglia a Reggio. Dopo lo sbarco degli Alleati in Sicilia e l’armistizio dell’8 di settembre, Quarto si ritrova a casa, rigetta la camicia nera della milizia che i fascisti gli volevano imporre ed entra in contatto con il distaccamento partigiano di Aldo Cervi in montagna, nei pressi del Monte Ventasso, sull’Appennino Reggiano.
Le memorie di papà Alcide Cervi raccontano l’incontro dapprima diffidente di Quarto con i figli, fino ad arrivare alla sua integrazione. Scrive Alcide: “si chiama Quarto Camurri ed è un bravo ragazzo”.
Quarto è l’esempio di una generazione di giovani italiani che in poco tempo apre gli occhi sulla violenta realtà che il fascismo voleva imporre.
Fu arrestato assieme ai sette fratelli Cervi ed al papà Alcide nella cascina di Gattatico e condotto nelle carceri di Via dei Servi. Lì venne interrogato dai fascisti quale “italiano rinnegato”, colpevole di avere rifiutato la chiamata alle armi del “nuovo fascismo” della RSI (Repubblica Sociale Italiana, o di Salò).
Condivise con i Cervi il loro tragico percorso: dopo l’arresto sarà fucilato il 28 dicembre 1943 al Poligono di tiro di Reggio Emilia: è l’ottava vittima della rappresaglia compiuta dai fascisti reggiani, una “lezione” che i fascisti volevano impartire ai giovani che intendevano abbandonare la RSI.
Dopo la fucilazione la salma di Quarto seguì lo stesso tormentato iter dei Cervi: tumulati in tombe anonime ed in parte colpite dai bombardamenti su Reggio Emilia, solo il 23 maggio 1945 il suo corpo fu traslato nella natia Guastalla, dove riposa tuttora.