GUASTALLA (Reggio Emilia) – In un clima raccolto e sobrio, con una una cerimonia priva di sfarzi, è stato dato l’addio a Roberto Bertazzoni. D’altra parte la riservatezza era nelle corde dell’imprenditore scomparso sabato a Parma dove viveva. A Guastalla aveva però mantenuto la residenza, continuando a lavorare a San Girolamo, nel quartier generale della Smeg, ricoprendo fino alla fine il ruolo di presidente. Gremito il Duomo del paese, uno dei tanti luoghi che Bertazzoni ha contribuito a valorizzare finanziando recuperi conservativi. “Con uno sguardo sempre attento alla Biblioteca Maldotti, al palazzo Ducale. Voleva dire essere vicino ai nostri cittadini, ai propri dipendenti; dare a tutti un’opportunità di conoscenza e di formazione. Questo credo gli debba essere riconosciuto”, è stato detto dal sindaco Camilla Verona.
L’attenzione ai lavoratori è uno degli aspetti evidenziati nell’omelia recitata da padre Franco Mosconi, monaco Camaldolese, coetaneo e amico di lunga data di Roberto Bertazzoni: “Conosco diversi suoi operai che lo amavano. Raramente c’è un padrone amato dai suoi operai. Quarantenne, rampante, veniva a Camaldoli, e lì pregava con la comunità”.
In tanti hanno atteso l’uscita del feretro dalla chiesa, esprimendo vicinanza alla vedova Maria Rita Ganfolfi e al figlio Vittorio, l’attuale amministratore delegato che porta lo stesso nome del nonno, fondatore, 76 anni fa, dell’azienda divenuta, sotto la guida di Roberto, una multinazionale da 2.600 dipendenti, con un fatturato sopra i 900 milioni di euro.
Ex personalità politiche come Franco Bonferroni e Pierluigi Castagnetti hanno partecipato ai funerali. Presente il gotha dell’industria, sia di Reggio che di Parma, compreso l’imprenditore Luigi Maramotti. C’erano poi esponenti della finanza nazionale visto l’incarico, rivestito fino a poco tempo fa daBertazzoni, nel cda di Mediobanca.
Nell’organigramma di Confindustria aveva invece raggiunto la guida dell’Anie, la Federazione nazionale delle imprese elettrotecniche, come ricorda l’ex numero uno di Federmeccanica Fabio Storchi: “Una delle confederazioni di categoria più importanti del mondo confindustriali. Una persona di grande livello, di grande spessore: un riferimento per tutti noi che l’abbiamo seguito, l’abbiamo visto all’opera come imprenditore, e come rappresentante degli imprenditori”.
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