GUASTALLA (Reggio Emilia) – Come è consuetudine, Palazzo Ducale si apre alle visite, oltre il sabato e la domenica, anche nella giornata di mercoledì. Pertanto già oggi è possibile visitare la dimora gonzaghesca e le mostre attualmente in corso dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30.
Nell’ottantesimo anniversario della nascita di Luigi Ghirri, tra i maggiori protagonisti della cultura fotografica e visiva del secondo Novecento, l’assessorato alla cultura ha realizzato la mostra “Luigi Ghirri, i sassi di Pollicino”, curata dall’Archivio Ghirri e dall’assessore alla cultura Gloria Negri con la consulenza scientifica di Franco Farinelli. L’esposizione, allestita nelle 12 stanze del piano nobile di Palazzo Ducale, è visitabile fino al 30 novembre 2023.
In mostra, 80 fotografie a colori appartenenti al repertorio “Vintage” (stampate con l’approvazione e il controllo diretto di Luigi), al “Modern” (stampate postume ma con il controllo della moglie Paola) e stampe attuali (eseguite dallo stesso laboratorio che da sempre si occupa del lavoro di Ghirri e controllate dall’Archivio). Fotografie che rappresentano luoghi e spazi del territorio padano, con immagini di Guastalla, Gualtieri, Boretto, Brescello, Luzzara, Novellara, Pomponesco e altre località della Bassa, ma anche della campagna reggiana, modenese, bolognese e mantovana e delle rive del Po. Nel mese di ottobre e novembre si organizzeranno laboratori e atelier per le scuole di ogni ordine e grado.
Come anteprima alla XXVI edizione di Piante a Animali Perduti, che si terrà il prossimo weekend, è stata allestita nelle quattro Sale dell’Ottocento la mostra “Al cuore delle cose”, realizzata da Alessandra Bertelli di Progetto&Comunicazione e Vitaliano Biondi di Arvales Frates da una idea della sindaca Camilla Verona. Si potrà visitare fino a domenica 1 ottobre 2023. Il percorso espositivo, attraverso fotografie, installazioni, oggetti, prodotti della terra, eccellenze gastronomiche e opere di artigianato, affronta tematiche e curiosità che da anni caratterizzano una delle manifestazioni più importanti e longeve della nostra città, ‘Piante e Animali Perduti’, appunto. Si ammirano piccoli utensili e attrezzi agricoli (messi a disposizione da Alessandro Alberini), prodotti tipici, come il pane casareccio, i tortelli di zucca, i cappelletti, la forma di Parmigiano Reggiano delle vacche rosse, i fagioli, le mostre pomologiche, i tabarri, i burattini di Rosa Stecco (moglie del compianto Dimmo Menozzi) e tanto altro. Le fotografie sono di Fausto Franzosi di Guastalla e Daniele Cavadini di Bologna, biologo e fotografo naturalista, che da anni partecipa a Piante e Animali Perduti in qualità di esperto di insetti. A corredo delle immagini e degli oggetti esposti, si possono leggere alcuni testi di autori locali, fra cui Cesare Zavattini, e didascalie ‘bilingue’, in italiano e in dialetto guastallese.
Nei luoghi della mostra, durante la due giorni di Piante e Animali Perduti (23-24 settembre) si terranno animazioni, atelier, spettacoli, dimostrazioni di lavorazioni artigianali di scope, come quelle di Silvio Gozzi di Viadana (Mn), originario di Guastalla, uno degli ultimi scopai della zona, che realizza a mano scope di saggina, e di cesti, come quelli di Mirco Pederzini, cestaio di Ravarino (Mo).
Servizio Tg di Margherita Grassi
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