GUASTALLA (Reggio Emilia) – Per il periodo natalizio, il Palazzo Ducale di Guastalla si conferma un centro per la fotografia d’autore, offrendo ai visitatori un doppio percorso espositivo di alto profilo. Le sale del piano nobile, recentemente arricchite di nuovi spazi aperti al pubblico dopo importanti restauri, ospitano due mostre che esplorano l’identità del territorio e dell’anima attraverso lenti diametralmente opposte: la ricerca metafisica di Vasco Ascolini e il realismo poetico di Franco Camparini.
Prosegue l’esposizione “Dentro il nero”, curata da Gloria Negri. Un viaggio in tre atti che celebra il maestro reggiano Vasco Ascolini, figura di spicco anche nel panorama internazionale. La mostra si apre con una testimonianza storica emozionante: 18 scatti realizzati nel 1999 che ritraggono il Palazzo Ducale prima dei grandi restauri, cogliendone i “fantasmi” e le stratificazioni del tempo.
Il percorso prosegue poi verso il teatro d’avanguardia — con i volti di Marcel Marceau e Lindsey Kemp — e si conclude con la sezione dedicata alla scultura, dove il marmo del Louvre e del Musée Rodin sembra prender vita grazie a un uso sapiente del buio. “Il titolo fa riferimento alla capacità di Ascolini di usare il buio come elemento di racconto”, spiega la curatrice Gloria Negri, “suggerendo energie nascoste e vite pronte a rivelarsi”.
Accanto all’indagine introspettiva di Ascolini, ha inaugurato anche la mostra “Pianura. Campi lunghi, a volte nebbiosi” di Franco Camparini nella quale, attraverso 70 scatti a colori, l’autore correggese invita lo spettatore a immergersi nel paesaggio rurale tra Reggio, Modena, Parma e Mantova.
Dagli argini ai pioppeti, dai fossi di bonifica alle tracce del lavoro umano, Camparini allarga l’orizzonte offrendo una panoramica sulla campagna padana dove, come sottolineano i curatori Laura Fontanesi e Fabrizio Piccinini, la mente può viaggiare liberamente. Un omaggio alla bellezza silenziosa del nostro territorio, supportato dal contributo della Regione Emilia-Romagna.














