REGGIO EMILIA – Colf e badanti sono parificate a tutti gli altri lavoratori e, dunque, soggette all’obbligo di esibire il Green Pass nelle famiglie presso le quali lavorano, che hanno l’onere del controllo. Un rapporto di lavoro certo particolare fatto di massima fiducia, confidenza, abitudine sul quale oggi piomba la certificazione verde.
Nella nostra provincia le assistenti famigliari non vaccinate sarebbero circa un 10%, cifre che riguardano quelle che lavorano attraverso agenzia. Più alta la percentuale di coloro che si sono fatte vaccinare, ma nei loro Paesi, con Sputnik e altri vaccini non riconosciuti in Italia che, dunque, per il nostro Paese risultano senza Green Pass.
Una questione che resta ancora oggi aperta: l’agenzia Gallas Group, sedi in tutta Italia una delle quali a Reggio Emilia, seleziona e gestisce i contratti per il personale domestico. Trecento le badanti rappresentate nella nostra provincia. Molte famiglie, pur di non dover licenziare, si sono dette disponibili a pagare il tampone.
Nel Reggiano si tratta, per la maggior parte, di signore dai 40 ai 55 anni, in prevalenza straniere e di origini rumene, ucraine e georgiane. Il settore non ha conosciuto crisi, anzi durante il lockdown e nei mesi più difficili l’attività per queste agenzie è praticamente raddoppiata.
Reggio Emilia badanti colf green pass










