REGGIO EMILIA – In questi giorni a tenere banco è la corsa al tampone per chi non ha il Green Pass. Anche sul nostro territorio le farmacie faticano a tenere il passo causa l’esplosione di richieste. L’Ordine dei farmacisti, per conto della prefettura, ha cominciato oggi un monitoraggio.
“Siamo bombardati di richieste. Il problema grosso sono le telefonate che arrivano oltre alle richieste insistenti, anche dal vivo, di gente che non si è talvolta organizzata”, ha dichiarato Giuseppe Delfini, presidente di Federfarma Reggio Emilia. Accedere liberamente, senza prenotazione, al servizio di screening. Lo vorrebbero i lavoratori cosiddetti no vax. Una richiesta che arriva anche dai sindacati, rivolta dai segretari reggiani di Cgil, Cisl e Uil, direttamente al prefetto Iolanda Rolli.
D’accordo col rendere più facilmente fruibile il diritto a recarsi al lavoro con un Green Pass frutto di un tampone c’è poi la federazione dell’Ordine dei farmacisti, le cui proposte sono state accolte dal commissario straordinario all’emergenza Covid, Francesco Figliuolo, d’accordo col sollecitare le Regioni nell’agevolare le farmacie mettendole nelle condizioni di eseguire, tra le altre cose, i test anche ad accesso libero.
“Se ci verrà detto di farlo, le farmacie troveranno un modo per fare questo passo in avanti – ha aggiunto Delfini – Servono però delle regole, perché non possiamo chiamare i carabinieri alle 4 di mattina perché abbiamo la ressa davanti alla porta”. Sono 105 le farmacie reggiane che forniscono il servizio, ognuna di loro in queste ore sta inviando all’Ordine provinciale un primo bilancio sull’attività dei test rapidi. Complessivamente, la capacità dell’offerta è grossomodo di 5mila tamponi al giorno, ma per soddisfare la domanda si stima ce ne vogliano perlomeno altrettanti.
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