REGGIO EMILIA – “Molte grandi aziende, già nostre clienti, hanno chiesto dei presidi fissi al fine di verificare il green pass mentre altre magari di più piccole dimensioni hanno provveduto in autonomia”.
Controllare il famoso Qr code. Se non lo si fa si rischia una sanzione. Così prevede la misura entrata in vigore il 15 ottobre che impone al datore di lavoro di individuare gli incaricati delle verifiche. Figure che, specie nelle imprese con molti dipendenti, sono state ricoperte in questi giorni da personale fornito dalle società di vigilanza privata. “Semplicemente operatori non armati, portieri, custodi, addetti alla reception, personale formato”.
Carlo Pettinari è dirigente di zona di Coopservice e si occupa dei servizi di sicurezza e vigilanza. Il personale fornito alle aziende, per accertarsi dell’autenticità del pass, utilizza l’applicazione ufficiale del ministero della Salute.
Per far fronte all’aumento di richieste di questo tipo di servizio, l’azienda sta cercando nuovi vigilantes. Un reclutamento che è una corsa contro il tempo, dato che per prendere l’incarico occorre seguire prima un corso di due settimane. Le assunzioni servono poi a sostituire le assenze che anche Coopservice registra tra i propri dipendenti non in regola col green pass. Sono almeno una ventina, su un totale di 400 distribuiti sui territori di Parma e Piacenza oltre che di Reggio Emilia.
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