REGGIO EMILIA – Sul Green Pass obbligatorio nei luoghi di lavoro si naviga ancora in alto mare. Allo stato attuale regna molta confusione e un’incertezza che mette in difficoltà anche le aziende che in riapertura dopo le ferie estive si troveranno a dover gestire questo complicato passaggio.
Confindustria attraverso il Presidente Bonomi, linea sposata da Unindustria Provinciale, chiede da subito un accordo con i sindacati sul protocollo della sicurezza, che permetta l’introduzione della certificazione verde senza perdere altro tempo. Sul fronte opposto i sindacati spingono sull’obbligo vaccinale. La Cgil è perentoria, senza una legge del Governo nessun accordo con il comparto industriale.
“Senza una legge del Governo non possiamo procedere ad accordi che sarebbero facilmente impugnabili”, spiega Cristian Sesena, segretario provinciale Cgil. E nella discussione entra anche la situazione dell’accesso alle mense. I lavoratori possono lavorare assieme per 8 ore senza che nessuno controlli il loro stato vaccinale ma non possono accedere e consumare il pasto in mensa senza esibire il green pass. “Attualmente le aziende si regolano seguendo una Faq letta sui siti governativi quindi siamo davanti ad un vuoto normativo”, aggiunge Sesena.
A fine ottobre intanto scade il secondo blocco dei licenziamenti per i settori del terziario, del turismo e del commercio. La Cgil chiede che il blocco sia prorogato sino a fine anno. Su questo fronte si lavora anche a livello provinciale “Ci stiamo confrontando con Comune e Provincia per trovare una soluzione che garantisca anche delle tutele”, conclude il segretario.
Reggio Emilia Cgil Unindustria trattativa Confindustria obbligo vaccinale Cristian Sesena green pass obbligo di green pass











