REGGIO EMILIA – Uno scenario che non si vedeva da decenni. Il reggiano Marco Pedroni, per dieci anni e fino a pochi giorni fa presidente di Coop Italia e ricandidato alla Presidenza dell’Associazione nazionale delle Cooperative di consumatori Coop, traccia il bilancio dei consumi dei primi sei mesi del 2023, che hanno visto un calo del 4% a livello nazionale e del 3% nella nostra provincia del volume degli acquisti.
“Sembra poco ma per beni alimentari di largo consumo e acquisti frequenti è tanto-spiega Pedroni-dagli anni 80 non si vedeva uno scenario simile e anche le politiche economiche e monetarie che si stanno facendo rischiano di aggravare il problema. Il forte aumento dei tassi d’interesse mette in difficoltà le famiglie per molti altri.
Una tassa ‘ingiusta e regressiva, l’inflazione – aggiunge Pedroni – che crea disuguaglianza perché pesa molto di più sui redditi bassi’.
“Stanno calando gli acquisti orientati ai prodotti di marca, crescono le vendite ad esempio dei prodotti a marchio Coop che costano nettamente meno e sono di ottima qualità. Per questo noi come Coop stiamo investendo molto sul prodotto col nostro marchio. Poi- continua Pedroni- le persone stanno imparando a sprecare di meno”
Nelle prossime ore è in programma a Roma l’assemblea dell’Associazione Nazionale, mentre il 21 giugno si è svolta l’Assemblea di Coop Italia. Pedroni ha passato il testimone a Maura Latini.
“Serve agire in modo strutturale sul cuneo fiscale per portare reddito nelle tasche dei lavoratori- aggiunge ancora-bisogna rinnovare i contratti di lavoro, noi siamo impegnati a rinnovare il contratto nazionale delle cooperative dei consumatori e sono 57.000 i nostri dipendenti. Bisogna sostenere il potere d’acquisto delle famiglie altrimenti il paese andrà in recessione. Dal nostro punto di vista-conclude Pedroni-il futuro per il paese è complicato ma possibile. Noi come Coop vogliamo essere molto vicini in questa fase difficile alle famiglie e stiamo facendo tutta una serie di scelte in modo da sostenere soprattutto la parte più debole”.
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