REGGIO EMILIA – Unire la passione per il calcio e trasportarla sui pattini rotelle. Non è nato un nuovo sport ma è la storia della Reggiana Pattinaggio, società sportiva fondata nel 2018 che conta oltre 100 tesserati. Club che unisce ragazzi e ragazze, nato dalla passione per la Reggiana Calcio dei membri del consiglio direttivo. Colore sociale ovviamente il granata, l’attività si concentra prettamente sul pattinaggio artistico e sul SoloDance. Diverse le basi del club: PalaFanticini, PalaDelta e la palestra di Prato di Correggio per le atlete agoniste, i centri di avviamento dedicati ai più piccoli si concentrano alla Zavaroni, Rivalta, San Giovanni Bosco e Carpineti. I tesserati della Reggiana Pattinaggio participano a diverse competizioni a livello nazionale e regionale. Tra questi ci sono campionati organizzati anche dall’Associazione Italiana Cultura Sport, UISP, Federazione Italiana Sport Rotellistici e Associazione Cultura Sport e Tempo Libero. “L’obiettivo più importante, per me e tutti noi del consiglio direttivo, è vedere che bimbi e bimbe che vengono ai centri di avviamento, e che partano, siano contenti di venire – ha dichiarato Antonio Mele, presidente della Reggiana Pattinaggio – Che si trovino bene e soprattutto, cerchiamo di instaurare un rapporto con i genitori con cene e coinvolgimenti legate a gruppi Whatsapp. Quando il genitore è contento, solitamente lo è anche il più piccolo”.
Il 2021 è stata un’annata da ricordare per la società: in primis per l’organizzazione del 2° Torneo “Città di Reggio Emilia” a dicembre, a cui si aggiungono 15 vittorie individuali in competizioni nazionali e oltre 30 podi. Diverse le collaborazioni, in particolare quella con All Inclusive Sport, la più ampia iniziativa di rete della nostra provincia, nata con l’intento di consentire a bambini e ragazzi di inserirsi nelle associazioni sportive del territorio. Da questa base nasce la collaborazione con la Reggiana Pattinaggio, che permette ad atleti con disabilità di allenarsi con ragazzi normodotati. Tutti gli iscritti con disabilità sono seguiti da tutor e si allenano una volta settimana con i coetanei. I risultati tangibili, a partire dal morale dei ragazzi. “Me lo disse una mamma l’anno scorso, dopo tre allenamenti della loro figlia con noi, disse che anche le maestre si erano accorte di un atteggiamento diverso da parte della bimba. Facendo allenamento al venerdì, il sabato mattina raccontava in modo euforico l’esperienza del giorno prima. Questo ha riempito di gioia i genitori e anche noi. E’ una cosa che continueremo a fare e non ci fermeremo”.
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