REGGIO EMILIA – Giorgia Meloni non sarà in città il prossimo 7 gennaio per la Festa del Tricolore. A causa di impegni istituzionali, la presidente del Consiglio non potrà accettare l’invito del Comune a intervenire alle celebrazioni della bandiera. Impossibilitata a partecipare, la Meloni ha delegato come rappresentante del Governo Galeazzo Bignami, sottosegretario al ministero delle Infrastrutture.
Anche l’allora premier Mario Draghi, un anno fa, non potendo essere presente delegò ad altri, incaricando il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, di rappresentare il Governo il 7 gennaio. Ma la scelta di Bignami da parte di Palazzo Chigi sembra uno schiaffo al Comune e alla città. Alla celebrazione a cui hanno partecipato negli anni gli ultimi quattro capi dello Stato (Scalfaro, Ciampi, Napolitano e Mattarella), primi ministri, presidenti della Camera, del Senato e del Parlamento europeo, il Governo spedirà un sottosegretario alle Infrastrutture.
Bolognese, 47 anni, avvocato, figlio di un esponente del Movimento Sociale, Bignami è stato fin da giovanissimo un militante dell’estrema destra felsinea, prima nel Fronte della Gioventù e poi nel Fuan. Passato da Alleanza Nazionale al Pdl a Forza Italia, nel 2018 fu eletto alla Camera con il partito di Berlusconi, ma un anno più tardi passò in Fratelli d’Italia.
La sua pagina Facebook è ricca di foto con Giorgia Meloni e di post su Giorgia Meloni. Poco conosciuto fuori Bologna, Bignami ebbe un sussulto di notorietà l’anno scorso quando spuntò fuori una foto del 2005 in cui il futuro viceministro, all’epoca 30enne, appariva a una festa di addio al celibato vestito da nazista, con tanto di fascia delle SS al braccio sinistro. Una esibizione per cui Bignami si è scusato, dicendo di provare vergogna per quelle immagini.
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