MODENA – La Goldoni di Carpi è ufficialmente in concordato liquidatorio, il Tribunale ha ammesso la domanda presentata dalla proprietà scongiurando così il fallimento. Contestualmente all’omologa del piano saranno ora i commissari giudiziali a gestire questa delicata fase. La procedura prevede la messa in liquidazione, ma non esclude, qualora ci fossero potenziali acquirenti interessati, il passaggio in continuità aziendale. Serve però un compratore, e secondo rumors, qualcuno avrebbe già sondato il terreno.
I lavoratori non perdono la speranza e restano in presidio permanente davanti all’azienda di Migliarina. Tuttavia da via Aldo Moro l’assessore regionale Vincenzo Colla si dice perplesso rispondendo ad un’interrogazione della Lega durante il question time dell’assemblea. Il tribunale ha infatti chiesto alla proprietà cinese Lovol-Arbos di consegnare il marchio e sbloccare i 50milioni di euro di crediti convocando per il 21 gennaio i creditori. “Disponibilità del marchio e dei crediti – ha spiegato l’assessore Colla- sono aspetti fondamentali per poter garantire la continuità dell’azienda”. In mezzo però ci sono i rapporti con la Cina e delicati equilibri diplomatici. Per la Fiom-Cgil di Carpi “non si può permettere un’azione di sciacallaggio di questo tipo” spiega Angelo dalle Ave invocando auspicando in un nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico.
In serata la Goldoni stessa fa uscire un comunicato spiegando che “l’azienda si coordinerà fin da subito con gli organi della procedura concorsuale al fine di dare esecuzione al piano preposto”. La partita è ancora da giocare.
Sulla vicenda anche il gruppo ha inviato una nota: “Contestualmente all’omologa del piano, il Tribunale ha delegato il dottor Pasquale Liccardo alla procedura di concordato e il dottor Paolo Rinaldi quale Commissario giudiziale. Goldoni si coordinerà, fin da subito, con gli organi della procedura concorsuale al fine di dare esecuzione al piano proposto”.
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