REGGIO EMILIA – Legalità e adolescenza. Due contesti che devono, nell’ottica di una società civile, assolutamente andare di pari passo. E’ per questo che i carabinieri reggiani, grazie alla sinergia con i dirigenti scolastici e il corpo docente, non solo attuano una fase repressiva con mirati controlli antidroga negli stessi istituti, ma anche e soprattutto esercitano una forte opera di sensibilizzazione tra gli studenti.
Come? Andandoli a trovare e salendo, letteralmente, in cattedra. In queste settimane, infatti, i militari hanno tenuto “lezione” di legalità agli studenti dell’istituto superiore “Secchi” e alla scuola media “Galilei” di Reggio Emilia. Gli incontri sono avvenuti sia in presenza, a classi limitate nel rispetto delle norme anti Covid, sia in videoconferenza, potendosi così rivolgere a una più ampia platea che ha visto la partecipazione di circa 200 studenti.
Sono stati affrontati i temi dell’abuso di alcol e del consumo di droga, ma anche delle trappole disseminate su Internet. Si è parlato anche di bullismo e cyber bullismo, quest’ultimo molto diffuso anche tra le ragazze, sia come vittime che come carnefici. I ragazzi, intrattenuti in tutte le lezioni dal maggiore Luigi Scalingi, comandante della compagnia di Reggio Emilia, si sono mostrati interessati tempestando di domande l’ufficiale.
Lo scorso anno sono stati una cinquantina gli incontri organizzati nelle scuole di Reggio Emilia e provincia dai militari per sensibilizzare i giovani non solo sui caldi temi della droga, dell’alcol e del bullismo ma anche sul corretto uso di internet e, per quest’anno, ne sono in programma altrettanti. Il fenomeno maggiormente diffuso tra i più giovani – hanno sottolineato i carabinieri – è la pubblicazione di foto hard tramite social e cellulari, una “mania” tra i minorenni che comporta gravi conseguenze penali per la diffusione di materiale pedopornografico.