REGGIO EMILIA – Le banche stanno beneficiando da anni di una stagione che ha spinto a più non posso i profitti, grazie soprattutto al rialzo dei tassi d’interesse. Non sorprende, dunque, che questa situazione si rifletta sulle retribuzioni delle figure chiave dei gruppi creditizi ma, a cascata, anche su decine di manager della seconda linea. In casa Credem, ad esempio, il presidente Lucio Iginio Zanon di Valgiurata ha percepito nel 2024 circa 516mila euro lordi, mentre al vice presidente Enrico Corradi sono andati 334mila euro. I compensi più elevati sono quelli dei top manager: per il direttore generale Angelo Campani 803mila euro più azioni Credem per un controvalore di 402mila euro, per il condirettore generale Stefano Pilastri 770mila euro più 650mila euro in azioni, per l’altro condirettore Stefano Morellini 598mila euro e 316mila euro in azioni, per il vice direttore generale Giuliano Cassinadri 509mila euro più 136mila in titoli della banca. Ci sono poi altri 46 dirigenti che l’anno scorso hanno percepito più di 16 milioni di euro di compensi e hanno avuto azioni Credem per un controvalore di 3 milioni.
Più ricche ancora le retribuzioni dei manager in Bper Banca. Piero Luigi Montani, amministratore delegato per meno di quattro mesi nel 2024, ha percepito 564mila euro e si è visto assegnare azioni della banca per 1 milione di euro. Il suo successore Gianni Franco Papa, in carica dal 19 aprile dell’anno scorso, ha avuto compensi per 1 milione e 758mila euro e azioni per 1 milione e 179mila euro. In Credit Agricole Italia, infine, la retribuzione dell’amministratore delegato Giampiero Maioli (oggi presidente) ha superato i 2 milioni di euro.
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