REGGIO EMILIA – Nella movida reggiana hanno debuttato i supervisori dell’intrattenimento, gli addetti al controllo degli accessi ai locali e alle distese del centro storico di Reggio per verificare il rispetto delle norme di sicurezza in quest’estate di convivenza con il Coronavirus. Il progetto è promosso dall’amministrazione comunale insieme a 26 degli esercizi pubblici più frequentati dai reggiani il venerdì sera. L’iniziativa è sostenuta da prefettura e questura: gli stweard lavorano infatti in collegamento tra loro e con le forze dell’ordine, che continuano ad essere presenti e a presidiare le zone.
Il personale, pagato dagli esercenti, è qualificato e proviene dagli appositi elenchi depositati in Prefettura. E’ riconoscibile dal tesserino. Durante la serata ha provveduto a verificare l’utilizzo delle mascherine e il distanziamento tra le persone, svolgendo anche un ruolo di informazione sulle modalità corrette di utilizzo dei dispositivi di sicurezza sanitaria. Inoltre ha il compito di sensibilizzare i clienti sul rispetto della pulizia e del decoro degli spazi.
Sei stweard erano collocati in piazza Fontanesi, uno in via del Guazzatoio e uno in piazza XXIV maggio, due in via San Carlo e altrettanti in piazza San Prospero; uno in via Emilia Santo Stefano e via Caggiati. Il progetto al momento è sperimentale, venerdì prossima si replica, poi si capirà se continuare.
Da Reggio ad Albinea, dove gli agenti della polizia locale dell’Unione Colline matildiche, in collaborazione con i carabinieri, in queste serate hanno messo in campo una serie di controlli. 35 le sanzioni elevate nei confronti di altrettante persone che non avevano rispettato le norme anti contagio.
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