REGGIO EMILIA – I focolai di Covid che misero in ginocchio durante la prima e la seconda ondata le residenze per anziani, oggi che la maggior parte degli ospiti è stata vaccinata, sembrano solo un ricordo. L’attenzione però resta alta.
“Al momento, incrociando le dita, non abbiamo casi – ha detto Mariella Martini, presidente di Asp Reggio Emilia – Città delle Persone – L’Ausl ci ha fornito il materiale per i tamponi rapidi da effettuare ogni 15 giorni per gli operatori e una volta al mese per gli ospiti. Entro fine mese partiremo”.
Il 31 marzo scorso, il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto legge che prevede la sospensione dalla mansione per i sanitari non vaccinati. L’Asp e l’Ausl non possono, per questioni di privacy, sapere il numero effettivo degli operatori vaccinati. Il dato lo sta raccogliendo dai medici competenti la Regione. “Abbiamo inviato l’elenco dei nostri dipendenti – ha aggiunto Martini – la Regione incrocerà i dati dei medici e ci fornirà l’elenco entro il 16 aprile”.
Il decreto prevede la sospensione dello stipendio nel caso non sia possibile assegnare al lavoratore compiti alternativi, “ma non sarà possibile nella maggior parte dei casi”, le parole della Martini. Tra gli operatori socio sanitari dipendenti dell’Asp, circa il 70% aveva risposto subito alla chiamata per la vaccinazione anti Covid: “Circa un 20%, però, non poteva perché magari aveva appena contratto il virus quindi il numero di coloro che non ha accettato si riduce presumibilmente intorno al 10%”, ha concluso la presidente.
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