CASTELNOVO SOTTO (Reggio Emilia) – Al circolo ricreativo di Castelnovo Sotto c’erano 150 persone al primo incontro della neonata associazione CLM – Contro le mafie che riunisce imprenditori edili originari di Cutro: “Ci dissociamo dalla mafia, ma parliamo di mafia e vogliamo integrare cutresi e non cutresi, parlando di mafia”, ha detto Francesco Capperi, Vicepresidente dell’associazione.
A tenerla a battesimo il sindaco del comune calabrese Antonio Ceraso: “A loro dico di non aver paura di aver coraggio, di uscire da quella sudditanza psicologica che c’è nei confronti dell’Ndrangheta – ha detto -. Stanno creando il comitato fuori da queste persone. In questo momento c’è l’inferno e il paradiso: se qualcuno pensa di ricostruirsi una verginità facendo parte di questa associazione sbaglia, il purgatorio non c’è”.
Molti dei membri dell’associazione sono stati colpiti da interdittiva e sono stati esclusi dalle White List antimafia. La discussione si è quindi concentrata sullo strumento utilizzato dalla prefettura per prevenire le infiltrazioni malavitose. L’associazione dice di essere a fianco delle istituzioni, ma nel mirino ci sono le interdittive della Prefettura: “Noi siamo interdetti e non possiamo più lavorare: dobbiamo trovare insieme una soluzione. Non si può dare una interdittiva per parentele solo perché si viene da Cutro. Cutro non è mafia, è tutt’altro” dice Francesco Capperi. “Ci sono le fasi di giudizio: c’è il Tar, la magistratura – aggiunge il sindaco Ceraso -. Non penso che la prefettura e le istituzioni agiscano per partito preso: probabilmente ci sarà qualcosa che poi va verificato fino in fondo, perché qui siamo tutti parenti. La cosa più importante è che colpiscano le persone giuste che quindi poi la smettano di inquinare l’economia”.
Sono tesi tutt’altro che nuove. Ma se le interdittive non vanno bene, come si prevengono le infiltrazioni della criminalità organizzata? “E’ quello che ci stiamo chiedendo, stiamo cercando di radunare più persone possibili per parlare e trovare una soluzione a questo”, risponde Capperi.
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