NOVELLARA (Reggio Emilia) – Lo stop imposto alle attività economiche a causa della pandemia si è tradotto in una battuta d’arresto per quanto riguarda il conferimento di rifiuti.
Il calo è stato rilevante soprattutto per gli imballaggi in carta e cartone. Una tipologia di materiale che secondo i dati di Sabar – la società che gestisce la raccolta in otto comuni della Bassa – nei due mesi del lockdown è calata del 37% rispetto allo stesso periodo del 2019, passando da 768 a 484 tonnellate. Del 27% sono poi diminuiti gli scarti di legname e si sono ridotti dell’11% quelli derivanti da imballaggi in plastica, mentre del 10% è stato il calo dei rifiuti indifferenziati.
“Il flusso dei rifiuti è cambiato molto – ha detto Marco Boselli, direttore di Sabar – sono calati nel totale di circa il 12-14%, in linea col trend nazionale. Abbiamo visto però che abbiamo questo nuovo tipo di rifiuto, che sono le mascherine, i guanti, che prima non si vedevano”. Oggetti monouso che vanno gettati nella frazione secca. Spesso finiscono invece nei raccoglitori e nei cassonetti sbagliati. Le mascherine è facile trovarle tra la carta, i guanti in lattice o in nitrile, invece, tra la plastica. In tutti i casi si tratta di materiali che non possono avere una seconda vita.
L’utilizzo massiccio di questi dispositivi crea ora ostacoli alla gestione della differenziata, compromettendo la qualità di quanto viene raccolto. Non è possibile destinare al riciclo nemmeno i guanti trasparenti che attualmente sono distribuiti a chiunque faccia ingresso in un supermercato.
Spesso Sabar ha dovuto inviare gli operatori ecologici per raccoglierli nei piazzali dei punti vendita. “Un po’ anche senza volere – ha concluso Boselli – cade il guanto e poi questo viene portato via dal vento. Quindi, facciamo tutti attenzione: capiamo anche la difficoltà a volte davanti ai supermercati di dovere schiacciare bene dentro al cestino il guanto, però spesso viene solo appoggiato e quindi vola via”.
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