Gli alberi tagliati nell’alveo del Secchia diventano un caso. VIDEO

REGGIO EMILIA – Gli alberi tagliati nell’area delle casse di espansione del Secchia fra Rubiera, Modena e Campogalliano diventano un caso. Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po, titolare dell’intervento, ha infatti ritenuto opportuno trasmettere la relazione sullo stato dei lavori, richiesta dall’Ente Parchi dell’Emilia Centrale, anche all’autorità giudiziaria.

A darne notizia è stato l’ente che si occupa della Riserva naturale Sito della Rete Natura 2000, che già lo scorso 29 agosto aveva intimato ad Aipo di fermare a tempo indeterminato i lavori. La vicenda, dopo le proteste degli ambientalisti, del comitato Difendiamo il parco e dello stesso sindaco di Rubiera, Emanuele Cavallaro, era arrivata anche in Regione con il capogruppo di Europa Verde, Silvia Zamboni, che aveva presentato un’interrogazione in cui denunciava l’abbattimento di 5mila alberi su una superficie complessiva di 15 ettari e chiedeva alla giunta di verificare se fossero state rispettate le prescrizioni per garantire la conservazione della vegetazione.

La risposta arriva oggi dalla stessa Aipo che, nella relazione trasmessa all’Ente Parchi e all’autorità giudiziaria, evidenzia come ci sia “difformità tra quanto previsto in progetto e quanto eseguito”. Tradotto, sono stati abbattuti più alberi di quanto dovuto e la colpa sarebbe dell’impresa appaltatrice che si sarebbe già assunta con Aipo la responsabilità, dichiarandosi disponibile a fare nuove piantumazioni.

Ricevuta la documentazione, l’Ente Parchi, gestore della Riserva, ha scritto all’Agenzia per il Po per ribadire la richiesta di interrompere ogni ulteriore taglio e di fornire la documentazione per definire con esattezza quanto fatto in difformità dal progetto, sino alla sospensione dei lavori. La lettera, in cui si chiede anche ad Aipo “un immediato coinvolgimento nella stesura della variante di progetto”, è stata indirizzata anche alla Regione, che ha già interessato il ministero dell’Ambiente, ai comuni interessati e ai comandi dei carabinieri forestali, cui l’Ente demanda specifici rilievi per riscontrare eventuali violazioni.

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