REGGIO EMILIA – Il Comune di Reggio ha deciso di costituirsi parte civile nel processo che comincerà l’11 dicembre a Bologna a carico di 12 persone, tra le quali gli ex sindaci di Brescello Giuseppe Vezzani e Marcello Coffrini, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. E’ una scelta forte e per certi versi anche discutibile: cosa c’entra Reggio con fatti che hanno avuto per epicentro Brescello? C’entra, perchè i reati contestati in due capi d’imputazione – il primo e il sesto – sarebbero stati commessi a Reggio o avrebbero comunque danneggiato il territorio del capoluogo. Sono capi d’imputazione che fanno riferimento al ruolo e alle attività della cosca Grande Aracri in quanto associazione mafiosa.
Il dato essenziale però è un altro: un’amministrazione guidata da un sindaco di area Pd, Marco Massari, si costituisce parte civile in un processo che vede tra gli imputati due ex sindaci di area Pd, Vezzani e Coffrini, appunto. Nel 2015 il Comune di Reggio, allora guidato da Luca Vecchi, si costituì parte civile nel processo Aemilia, che vedeva a giudizio tra gli altri Giuseppe Pagliani, accusato – come oggi Coffrini e Vezzani – di concorso esterno in associazione mafiosa. Quando alla fine della sua vicenda giudiziaria, nel 2022, Pagliani fu assolto, l’esponente di Forza Italia si scagliò contro Vecchi e la sua giunta per quella scelta, accusandoli di avere condotto una speculazione politica.
Oggi il sindaco Massari prende un’iniziativa analoga a quella del suo predecessore, ma nei confronti di ex amministratori che – all’epoca dei fatti – erano espressione della stessa area politica. Nell’estate dell’anno scorso, il circolo Pd di Brescello si attestò su una linea assai diversa e commentò l’indagine della Dda di Bologna esprimendo “vicinanza umana” ai due ex sindaci. E ancora poche settimane fa Andrea Costa, consigliere regionale ed ex segretario provinciale del Pd, negli studi de “Il Graffio”, parlava della situazione di Brescello come se i fatti che nel 2016 portarono alla scioglimento del Comune per mafia fossero tutti da verificare. Ecco perché la scelta di Massari non è un fatto di poco conto.
Sul tema, il, consigliere regionale del Pd, Andrea Costa, ha chiesto una precisazione su questo servizio: “La sintesi lascia intendere un pensiero diverso dal mio: sembra che io contesti lo scioglimento del Comune di Brescello, mentre in trasmissione ho detto che c’è un’indagine dell’Antimafia e che chiunque sarà condannato dovrà pagare. Mai come Pd abbiamo contestato lo scioglimento e adesso siamo tutti interessati all’esito del procedimento avviato dall’Antimafia”.
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