TRAVERSETOLO (Parma) – Chiara Petrolini deve andare in carcere. Lo scorso 17 ottobre, il Tribunale del Riesame aveva accolto il ricorso della Procura di Parma, dopo che il Gip aveva disposto i domiciliari per la 22enne di Vignale di Traversetolo accusata di omicidio pluriaggravato e soppressione di cadaveri.
La giovane era a New York con la famiglia quando, lo scorso 9 agosto fu trovato il corpo del primo neonato sepolto nel giardino della sua abitazione, partorito solo due giorni prima. Poi, fu trovato un secondo corpo, quello del neonato partorito il 12 maggio 2023. A far ritenere ai giudici del riesame che i domiciliari per lei non siano sufficienti è il timore che il reato possa essere ripetuto.
Nelle motivazioni della sentenza depositate ieri e diffuse dalla Procura di Parma, i giudici scrivono che Chiara Petrolini non avrebbe “remore ad affrontare in modo analogo nuovi ostacoli al suo vivere serenamente”. Dal dispositivo del Riesame emerge il ritratto di una giovane senza scrupoli. Si parla di “Estrema lucidità. Inusitata freddezza esecutiva. Sconcertante assenza di remore. Apparente mancanza di qualunque ripensamento, oltre che di sfrontatezza. Inaffidabilità totale nelle relazioni personali anche più intime. Eccezionali capacità sia di nascondimento dei propri misfatti sia di mistificazione e dissimulazione. Mancanza di partecipazione e di compassione“.
Caratteristiche e condotte che hanno indotto i giudici a disporre il carcere per Chiara Petrolini, dove la giovane però non andrà fino alla sentenza della Cassazione. Adesso, infatti la difesa della 22enne ha 10 giorni di tempo per impugnare la decisione e ricorrere contro la decisione del Riesame. Nel frattempo, la ragazza resta ai domiciliari. Intanto due giorni fa, i carabinieri hanno tolto i sigilli alla casa di Vignale di Traversetolo. I messaggi e i ricordi lasciati dai cittadini sono stati fatti togliere dal sindaco per selfie e visite turistiche sul luogo della doppia tragedia. Un modo anche con cui i cittadini della piccola frazione della Val d’Enza provano a tornare alla normalità.
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