REGGIO EMILIA – “Ciao a tutti, mi chiamo Luca Pizzetti e vengo da Reggio Emilia”. Venticinque anni, studente del conservatorio, polistrumentista e compositore, lavoratore precario come insegnante di musica. Al pari di tanti, Luca Pizzetti ha fatto della riflessioni, durante il lockdown. Ha pensato che tutti nella sua famiglia stavano bene mentre intorno la gente moriva, che non aveva problemi economici mentre intanto c’era chi perdeva il lavoro. Come tanti, dicevamo. Poi però, non come tanti alla sua età, ha deciso di fare qualcosa di concreto. Ha inforcato la sua bicicletta, che nelle ultime estati lo ha portato a Santiago di Compostela o a Roma, ed è partito da Sesso, dove vive: per due settimane girerà l’Italia, direzione Sud e rientro. La meta è imprecisata, l’obiettivo è chiaro: informare quante più persone possibile sulla realtà degli empori solidali e raccogliere fondi per Dora, l’attività di Reggio che si trova in viale Trento Trieste, dove chi è in difficoltà trova un aiuto per fare la spesa.
“Potrete anche fare una piccola donazione, andando sui loro link o seguendo la mia avventura: forza che insieme ce la facciamo”. La sorella gemella Giorgia lo aiuta coi social mentre lui pedala.
L’abbiamo raggiunto al telefono. Ci ha detto che l’interesse per la sua idea e per Dora è molto alto. Il suo umore, ancora di più: ci ha raccontato del barista che gli ha offerto l’acqua, dell’ortolano che gli ha dato un melone, della signora che gli ha permesso di piantare la tenda per la notte nel suo giardino. Si ricorda, e ci ricorda, di una scritta letta sulla via per Santiago: “Sul cammino non si è mai soli”.
Reggio Emilia video intervista raccolta fondi Emporio Solidale Dora Luca Pizzetti