REGGIO EMILIA – Mani alzate, domande che dalla platea vengono rivolte all’ospite di turno, il quale al suo fianco può contare su assistenti volontari. Al centro della discussione temi d’attualità, dall’Afghanistan, al razzismo, passando dall’ambiente, dall’economia, dalla scienza e tanto altro. Discorsi da grandi, si direbbe. Eppure da giovanissimi è formato il pubblico dei presenti. Siamo al Festival di Internazionale Kids, l’ultimo arrivato nella galassia dei festival che costellano l’Italia. Quella in corso a Reggio Emilia è la prima edizione di una rassegna che, a giudicare dal fermento suscitato, ha centrato il proprio obiettivo: “Quello di trasformare i Chiostri di San Pietro in una cittadella dell’informazione per i più piccoli” spiega Claudio Rossi Marcello, direttore editoriale del Festival Internazionale Kids.
Non solo incontri pensati per essere divulgativi al massimo, ma anche laboratori, come quello sulla felicità: questione filosofica tra le più effimere, che è stata proposta agli studenti delle elementari sotto forma di una grande mappa da riempire. A partire dal concetto di stereotipo si è sviluppato l’approfondimento curato dalla giornalista Giulia Blasi che spiegato come si combatte il patriarcato e perché la parità di genere rende più liberi tutti.
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