REGGIO EMILIA – A Reggio le imprese giovanili continuano a perdere terreno anche se il ritmo della discesa sembra rallentare. Al 30 settembre 2025, il saldo è negativo: 123 imprese in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, pari a una flessione del 3%.
Un dato che, pur restando preoccupante, migliora rispetto al -4% registrato a giugno. In totale, le attività guidate da under 35 sono oggi 3.750, appena l’8% del tessuto imprenditoriale provinciale. Il quadro settoriale, pur reso meno nitido dalle recenti modifiche ai codici Ateco che indicano la classificazione delle attività economiche, mostra chiaramente dove si concentra la voglia di fare impresa tra i giovani reggiani.
Le costruzioni dominano con 968 imprese attive, seguite dai servizi alle imprese (780) e dal commercio (763). Più distanti, ma comunque significativi, i servizi alla persona, il manifatturiero, la ristorazione e il settore primario.
La forma giuridica più diffusa resta la ditta individuale, che rappresenta oltre l’80% delle imprese giovanili. Male invece le società di persone, che perdono quasi il 17% delle unità. Interessante anche la distribuzione territoriale: il capoluogo concentra oltre il 40% delle imprese under 35.
Infine, il grado di presenza giovanile all’interno delle imprese è quasi sempre esclusivo, succede in ben 3.425 casi. Un dato che racconta di una generazione che, pur tra mille difficoltà, continua a credere nell’iniziativa personale e nel valore del lavoro autonomo.
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