REGGIO EMILIA – Determinanti per risalire ai responsabili, ancora una volta, si sono dimostrate le immagini della videosorveglianza. Sono gli occhi elettronici del comune, posizionati nel quartiere di Santa Croce, ad avere immortalato il gruppetto che all’interno del sottopasso di viale Ramazzini, nel pomeriggio dello scorso primo giugno aveva rapinato in modo violento un 22enne, accerchiandolo e aggredendolo con calci e pugni. Tre individui della banda, in pratica coetanei della vittima, sono stati ora arrestati dalla polizia di Stato. Sono accusati di rapina aggravata e lesioni personali aggravate in concorso.
Già alla fine del mese di giugno erano state sette le misure cautelari nei confronti di altrettanti cittadini tunisini, ritenuti responsabili di tre rapine particolarmente violente e di un’aggressione durante la quale un giovane egiziano aveva subito uno sfregio permanente al volto.
Un copione consolidato quello con cui la banda ha agito nell’episodio collegato provvedimento eseguito in queste ultime ore. Prima l’adescamento della persona presa di mira, tramite un pretesto per instaurare un’apparente conversazione. Subito dopo, l’ingresso dei complici pronti a menare.
Dopo avere sopraffatto il ragazzo il gruppo, si è impossessato dei suoi effetti personali: un monopattino elettrico, un cappello da baseball, una collana d’oro, un paio di occhiali e il denaro che aveva con sé. Non soddisfatti, e con totale disprezzo per l’incolumità del giovane, i rapinatori lo hanno ferito con un coltello per costringerlo a consegnare anche il suo iPhone per poi allontanarsi tra le vie del centro storico.
Fondamentali per le indagini, oltre alle registrazioni delle telecamere, sono state le testimonianze della vittima e di un passante. Elementi che hanno consentito di identificare quattro soggetti. Per tre di loro si sono aperte le porte del carcere. Il quarto è tuttora ricercato.
Reggio Emilia polizia rapina viale Ramazzini