CORREGGIO (Reggio Emilia) – E’ importante trasmettere ai giovani la memoria dell’orrore dell’olocausto per impedire un qualsiasi ritorno all’antisemitismo e al razzismo. E’ il concetto chiave che più volte hanno ripetuto, insieme, sul palco del teatro Asioli di Correggio in occasione del Giorno della memoria, il giornalista e saggista Gad Lerner ed il presidente di Libera Don Ciotti. Un giorno, che serve a ricordare – ha detto Lerner – anche i Rom, o le persone colpite per la loro sessualità, i disabili o gli oppositori politici. La memoria – ha detto il giornalista di origine ebraica – è uno strumento per capire come comportarci: “Io sto raccogliendo interviste a diveresi partigiani ancora vivi e chiedo loro com’è che da ragazzi hanno assunto una scelta così rischiosa ed è interessante vedere come ciascuno di noi, attraverso la conoscenza della storia, possa trovare più lucidità oggi di fronte a posizioni concrete da assumere”.
L’incontro a Correggio aveva per titolo “Memoria, alfabeto dell’umanità, perché l’odio non sia lessico familiare”, naturale è stato il cenno al linguaggio della campagna elettorale che si è chiusa qualche ora fa: “E’ stata una campagna elettorale dai toni molto accesi, quasi squadristici in certi momenti dove si è trattato ‘l’altro’ come persona insegna”.
E sul risultato delle regionali Gad Lerner ha dichiarato che non si aspettava una vittoria così di Bonaccini: “Devo essere sincero, non me lo aspettavo. Ho temuto che la sovraesposizione mediatica di Salvini potesse avere il sopravvento ma sono contento che gli emiliani romagnoli abbiano scelto come hanno scelto”.
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