REGGIO EMILIA – Non un giorno solo, ma un periodo ricco di iniziative e riflessioni. Non un giorno solo, ma possibilmente sempre. Quelli reggiani potrebbero essere definiti i Giorni della Memoria visto che il ricordo di quanto accadde 79 anni fa – e soprattutto nei due anni precedenti – è al centro di tanti eventi in diversi comuni già dalla settimana scorsa.
Istoreco, continuando nel lavoro che quotidianamente fa con le scuole e che ha il culmine nel viaggio a Cracovia e Auschwitz-Birkenau che dall’11 febbraio, in più turni, coinvolgerà centinaia e centinaia di studenti, sta procedendo con la posa di 22 pietre d’inciampo in tanti territori della provincia. Segni tangibili del passaggio di persone la cui vita, e la cui morte, sono state realtà.
Ieri nella sinagoga di via Dell’Aquila, a Reggio, si è svolta la cerimonia di commemorazione per ricordare i tragici eventi dell’Olocausto e riflettere sul passato e sul presente anche in termini di discriminazioni, razzismo e diritti delle minoranze. Ma è la data del 27 gennaio quella che il mondo ha scelto per fermarsi e tornare col pensiero là, agli orrori del genocidio avvenuto durante la seconda guerra mondiale e al momento in cui, nel ’45, i soldati russi varcarono i cancelli di Auschwitz capendo tutto.
A San Polo si comincia già questa sera alle 20.45 al circolo Arci Indiosmundo con la proiezione del film “Anna Frank – Vite parallele”; a Correggio proprio al Parco della Memoria domani alle 18 è in programma una fiaccolata, mentre domenica verrà aperto, con visite guidate, il cimitero ebraico; a Cavriago si concluderà domani alle 16 al Multiplo una quattro giorni di eventi con la presentazione del libro per i più piccoli “Il custode di Elias”, la storia di un bambino che nascondendosi si salva dalla deportazione della famiglia.
Domenica alle 12.30 alla Sala 2000 di Campagnola l’Anpi di Campagnola e Rio Saliceto organizza il pranzo della memoria. Le iniziative promosse da Comune e Provincia, in collaborazione con tantissime realtà, proseguiranno fino a inizio febbraio. E rimarrà visitabile fino al 3 marzo la mostra già aperta a Casa Cervi, il “peso della legge”, realizzata in collaborazione con il museo nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah-Meis e il liceo scientifico “Roiti” di Ferrara. Attraverso fotografie, immagini e testi, esplora le drammatiche conseguenze delle politiche razziste in Italia durante il periodo delle leggi razziali fasciste del 1938.
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