CASTELNOVO SOTTO (Reggio Emilia) – Incontro ieri sera nell’ambito delle iniziative della giornata della Memoria. L’ospite era Emanuele Fiano, dirigente del Pd e figlio di Nedo Fiano, testimone dell’olocausto.
“La memoria è ciò che noi elaboriamo da quello che la storia ci racconta. Non è uguale alla storia, è ciò che elaborano i vivi, la lezione che noi distilliamo dalla storia. E quella lezione ci serve oggi perché i meccanismi che portarono alle terribili dittature fasciste e naziste del secolo scorso sono meccanismi sociali che potrebbero ripetersi”.
Una lezione che arriva dalla storia familiare di Emanuele Fiano, ospite di Istoreco: il padre Nedo è stato deportato ad Auschwitz ed è sopravvissuto, l’unico della sua famiglia, all’orrore. Come parlamentare si è occupato di integrazione e lotta alla discriminazione: “Ad altre latitudini, con altre genti, con altre intensità, con altre ragioni altre violenze terribili dell’essere umano sull’essere umano sono accadute. Bisogna raccontare nel dettaglio che cosa accadde perché coloro che si macchiarono di quei crimini spaventosi erano essere umani in carne e ossa, esattamente come noi”, ha aggiunto Fiano.
Per l’occasione, ha presentato i suoi due libri, “Il profumo di mio padre” ed “Ebreo. Una storia personale dentro una storia senza fine”: “Liliana Segre ha detto una volta, intervistata da Fabio Fazio, che il suo incubo più terribile rimangano una o due righe sui libri di storia. Bisogna invece raccontare, viaggiare, portare i ragazzi nei luoghi. Raccontare nel dettaglio anche le cose più terribili, perché dobbiamo continuare a interrogarci su come mai il male possa accadere”.
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