REGGIO EMILIA – In Piazza Prampolini si è svolta l’annuale manifestazione promossa dal Coordinamento della Giornata del Ricordo. Abitualmente caratterizzata da un clima di tensione, anche quest’anno la manifestazione ha visto un notevole dispiegamento delle forze dell’ordine. Sostenuta dalle forze della destra, la Giornata del Ricordo si celebra il 10 febbraio per ricordare gli italiani vittime delle foibe e gli esuli istriani, fiumani e dalmati.
“Il Giorno del Ricordo l’abbiamo ottenuto come destra nel 2004 con la famosa Legge Menia, che è diventata legge ufficiale dello Stato, votata a larghissima maggioranza; solo l’estrema sinistra non la votò – sottolinea Marco Eboli, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia – Mantenere viva la memoria della tragedia delle foibe è bene, al pari del Giorno della Memoria per la Shoah per opera del nazismo contro gli ebrei”.
In concomitanza, sono scesi in oiazza Martiri del 7 Luglio anche gli attivisti dei centri sociali Città Migrante, Casa Bettola e Laboratorio AQ16, per contestare il Giorno del Ricordo. “Sono lì per raccontare una sedicente menzogna; questa menzogna vuole riabilitare storicamente il fascismo e i fascisti – replica a distanza Stefano Ruggiero – Non si ricordano le foibe e quello che è stato un percorso anche doloroso della fine della guerra, ma è la festa purtroppo dell’orgoglio fascista, che va contrastata democraticamente. Quindi il nostro è anche un appello a tutte le forze antifasciste della città”.
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