Un’altra storia di ludopatia e disperazione. Dopo quella della donna reggiana che viveva in un’auto e che abbiamo raccontato la scorsa settimana, ora un’altra vicenda, sempre al femminile, che arriva dalla provincia: quella di una signora che a breve si ritroverà senza un tetto perché sfrattata. ‘Giocavo mille Euro al giorno’. La donna ci ha chiesto di non essere ripresa in volto e di alterare il tono della sua voce.
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REGGIO EMILIA – “Ci sono delle notti in cui spero di addormentarmi e non risvegliarmi più. Questa non è vita. Ho avuto il dolore della perdita di un figlio, mi sono ritrovata sola, senza affetti”.
Giovanna, nome di fantasia, ha poco più di 60 anni. Lavorava come carrellista in un’azienda della provincia, ma nel 2021 é stata licenziata. A causa di una grave forma di ludopatia ha perso tutto: affetti, casa, soldi, tanti. Ora usufruisce di un’Ape sociale e vive in una stanza in affitto, ma a breve dovrà abbandonare questa sistemazione perché é stata sfrattata. Prima aveva passato quasi due mesi in auto: “E’ stato orribile, cambiavo posto ogni sera per la paura che mi succedesse qualcosa di brutto, non sapevo dove lavarmi”.
Un tunnel quello della ludopatia nel quale é entrata una ventina di anni fa e dal quale é uscita da poco, anche se il suo percorso di cura non é affatto terminato: “Ho cercato su internet dove potessi trovare aiuto e mi sono rivolta al gruppo dei giocatori anonimi. Io nei tempi più bui giocavo anche mille euro al giorno alle slot machine”.
Per la questione abitativa la donna si é rivolta al Comune di Canossa, dove risulta residente, per chiedere aiuto: “Mi hanno detto che possono aiutarmi con la caparra, ma il problema non è la caparra, è trovare una casa disponibile a costi sostenibili, oggi meno di 700 euro non si trova”.
Tra qualche settimana in mancanza di una soluzione, la signora potrebbe trovarsi a vivere in strada.
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