REGGIO EMILIA – “Sono soddisfatta per il fatto che sia stata organizzata la fiera, che non è poco. Mi aspettavo qualche cliente in più”. Di nuovo il coronavirus a fare da spartiacque. Succede anche per la Giareda. L’edizione in corso fino a martedì 8 settembre ha gli occhi delle forze dell’ordine, della protezione civili e di tanti volontari, puntati sui varchi di accesso. Rispettato da tutti è l’obbligo della mascherina, tant’è che nessuna multa è scattata. Sta di fatto che a casa sono rimaste le persone timorose di ritrovarsi in luoghi frequentati. Le conseguenze si sentono nei registratori di cassa, tuttavia viene sottolineata dai commercianti l’opportunità rappresentata da questa edizione 2020.
Motivo di malumore è stata la riduzione degli orari. Le attività hanno chiuso alle 23 nelle giornate di venerdì e sabato. Una restrizione eccessiva secondo alcuni venditori. Criticità dal punto di vista logistico si sono registrate in via Emilia Santo Stefano, dove i banchi, in più tratti, sono stati posizionati uno di fronte all’altro, disposizione che in corso Garibaldi è stata evitata. In corso d’opera, per evitare situazioni calca, è avvenuta qualche modifica.
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