REGGIO EMILIA -“Da tre mesi non si trova, i carabinieri la stanno sempre cercando”. Saman non si trova e il fidanzato Ayub Saqib continua a sperare che sia viva, sequestrata da qualche parte. 21 anni, residente nel frusinate, Saqib è il fidanzato della 18enne scomparsa da Novellara dal 30 aprile, il giovane conosciuto sui social che lei voleva sposare. Ma la famiglia l’aveva promessa ad un cugino in Pakistan, sarebbe stata uccisa proprio per aver rifiutato il matrimonio combinato. Il 21enne era Reggio per l’incidente probatorio. La sua testimonianza è stata cristallizzata e sarà usata come prova quando il processo sarà celebrato. Per tre ore, il giovane ha risposto alle domande del giudice Luca Ramponi, della PM Laura Galli e dei legali difensori dei cinque indagati per l’omicidio di Saman e per l’occultamento del cadavere: i due genitori, scappati in Pakistan, lo zio e un cugino entrambi latitanti oltre a un secondo cugino, in carcere. Ha parlato delle minacce che anche la sua famiglia in Pakistan ha ricevuto da parte dei familiari di Saman e ha aggiunto elementi nuovi.

(foto Corrado Bertozzi/Elite per Reggionline)
“E’ stato un esame abbastanza caldo, nel senso che abbiamo fatto diverse contestazioni”, ha sottolineato uscendo l’avvocato Domenico Noris Bucchi, che difende Ikram Ijaz, uno dei cugini di Saman. L’unico in custodia cautelare in carcere. “Tante contestazioni perché ci sono state tante contraddizioni”, è più esplicita l’avvocato Lalla Gherpelli, che difende invece lo zio. “Il fratello di Saman aveva dichiarato di aver ricevuto offese dal fidanzato, anche rispetto ai familiari ma lui oggi ha negato”, continua l’avvocato Gherpelli.
L’avvocato Claudio Falleti, legale di Saqib, si dice tranquillo: “Siamo di fronte ad un esame incrociato, dove ognuno fa le sue considerazioni, la difesa ha fatto anche un po’ di pressing su alcune dichiarazioni, noi siamo tranquilli. Tutto quello che è stato dichiarato è vero e reale, non c’è nulla di inventato, cosa che qualcuno vuole fare credere, tutta realtà e tutta verità riscontrabile anche da quello che la Procura ha all’interno del fascicolo”.
 Saqib ha espresso la volontà di costituirsi parte civile nell’eventuale processo e, al momento, di non avere paura: “Adesso non ho paura perché non c’è Saman, è importante solo Saman”.

(foto Corrado Bertozzi/Elite per Reggionline)
Per il giovane è stata una giornata molto difficile. Davanti ai cronisti non ha trattenuto la commozione. “Il suo stato d’animo è comprensibile per il dolore che si porta dentro il ragazzo”, chiosa il suo avvocati, che lancia anche un appello al Pakistan: “La nostra richiesta principale è chiedere al Paese di cooperare anche per proteggere la famiglia del ragazzo in patria. Il mio scopo è portare i genitori in Italia per farli stare più tranquilli”. La famiglia del fidanzato avrebbe ricevuto minacce dagli Abbas affinché il ragazzo lasciasse Saman.
Il fidanzato di Saman prima dell’udienza
 










