REGGIO EMILIA – E’ divorzio tra Andrea Nanetti e Fratelli d’Italia. Degradato da tutti gli incarichi provinciali, revocata la carica di coordinatore territoriale e presidente della sezione di Correggio. In sostanza, un’espulsione dal partito di Giorgia Meloni e non senza polemiche.
La comunicazione, con una serie di mail nelle ore scorse. Sotto accusa le sue posizioni filo Putin, le aspre critiche alle sanzioni anti-russe che strangolano le aziende e l’economia italiana e non quella russa. Prima, la sua partecipazione alla trasmissione di Radio 24 La Zanzara, poi l’intervista durante Zona Bianca in onda su Rete 4. In pochi giorni, Nanetti è stato messo alla porta. “Come mi aspettavo – le sue parole – rimanendo apertamente non allineato alla sottomissione atlantista di Giorgia Meloni, dopo ripetuti avvisi mi hanno ufficialmente revocato le cariche. Non proprio espulsione che sarebbe più clamorosa (e sincera) ma una degradazione, che dà l’avvertimento ai tanti che la pensano come me ma tacciono. Affinché continuino a non esporre dissenso dal ‘pensiero unico’ sempre più oppressivo e guerrafondaio”.
Nanetti, 45 anni, dirigente d’azienda, ha iniziato a fare politica nel 2006 in Alleanza nazionale, poi nel Pdl; nel 2018 è entrato nella Lega che ha lasciato quando il Carroccio ha iniziato a far parte della maggioranza nel Governo Draghi. Dal 2021 era in Fratelli d’Italia. Un rapporto burrascoso da subito, anche le sue posizioni contro il Green Pass hanno sollevato malumori, ma è con le ultime dichiarazioni che è giunta la rottura con il partito che l’anno scorso, nel Reggiano, contava 500 iscritti.
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