REGGIO EMILIA – Proprietà pubblica delle reti, controllo pubblico della gestione: è questo il risultato dell’architettura societaria e organizzativa voluta dai Comuni reggiani fin dal dicembre 2015 e che si concretizzerà da qui alla fine dell’anno, dopo l’aggiudicazione della gara per il servizio idrico da parte di Atersir. Perno dell’operazione è Agac Infrastrutture, la società dei Comuni reggiani che è proprietaria dei 5mila chilometri di reti idriche della provincia. Agac Infrastrutture avrà il 60% di una nuova società, denominata Arca, Azienda reggiana per la cura dell’acqua, che sarà titolare della concessione del servizio idrico. Il restante 40% delle quote di Arca sarà appunto di Ireti, che gestirà il servizio dal punto di vita operativo, finanzierà gli investimenti e incasserà le tariffe. E’ prima di tutto attraverso Agac Infrastrutture che sarà esercitato il controllo pubblico sulla gestione.
Oltre alle attività di manutenzione e di prevenzione delle perdite, Ireti si è impegnata a sostituire integralmente il 3% delle reti di distribuzione. Gianni Vittorio Armani, amministratore delegato di Iren, ha assicurato che entro il 2030 le perdite di rete saranno ridotte dall’attuale 23%, uno dei valori più contenuti a livello nazionale, fino al 15%. Marialuisa Campani, responsabile dell’area Servizio idrico integrato di Atersir, ha seguito tutta la procedura di gara, durata tre anni. Qual è stato l’aspetto più difficile? “Riuscire a gestire in maniera ottimale e tempi contenuti, cercando fare le cose al meglio. E si è visto nel fatto che non ci sono stati ricorsi”.
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