REGGIO EMILIA – La gara per la gestione del servizio idrico integrato in provincia di Reggio è in dirittura d’arrivo. Nel novembre 2021 l’agenzia regionale Atersir, artefice del bando, aveva proceduto alla preaggiudicazione. Completata l’analisi delle offerte tecniche e di quelle economiche, il punteggio aveva premiato l’attuale gestore, Ireti del gruppo Iren, rispetto all’altro contendente rimasto in lizza, il gruppo lombardo A2A. In questi mesi Atersir è stata impegnata nella verifica di congruità, per accertare che la proposta economica e la struttura aziendale siano compatibili con i servizi da garantire. Nico Giberti, sindaco di Albinea e coordinatore del consiglio locale di Atersir, spiega che questo lavoro è quasi concluso. “Le procedure di gara si stanno svolgendo nei tempi previsti. Tra la fine dell’estate e l’inizio di autunno potrebbe esserci l’aggiudicazione, se tutto procede come deve. Dopo l’aggiudicazione ci saranno da costituire le due società che gestiranno il nostro sistema idrico. L’obiettivo rimane quello di partire il 1° gennaio 2023″.
Le due società di cui parla Giberti sono Arca, l’Azienda Reggiana per la Cura dell’Acqua, controllata dai Comuni reggiani con il 60%, e il vincitore della gara, che avrà il 40% di Arca e gestirà il servizio come socio privato operativo. L’affidamento ha durata ventennale e il prezzo a base della gara è di 1,5 miliardi di euro. Recentemente Atersir ha completato la gara per il bacino di Rimini, assegnata a Hera per 2 miliardi di euro, mentre quella per la provincia di Piacenza è stata interrotta in seguito all’impugnazione di un partecipante. “Ovviamente abbiamo visto l’esperienza di altre province, al netto di ricorsi, che non auspichiamo ma che potrebbero esserci. Si sta lavorando per fare tutte le verifiche del caso e procedere con l’affidamento”.
La stessa procedura per il bacino di Reggio è stata contrassegnata da due ricorsi contro il bando di gara: uno di Iren, poi ritirato, e uno della romana Acea, respinto dal Tar.