REGGIO EMILIA- Una giornata storica per il nostro Appennino. I Gessi Triassici della Valle del Secchia e della collina reggiana sono adesso Patrimonio dell’Umanità. Un obiettivo centrato dopo un lavoro intenso delle istituzioni. La conferma quando il martello del chairman Unesco ha battuto il colpo dell’assenso per il riconoscimento al World Heritage della candidatura avanzata dalla Regione Emilia-Romagna e dal governo italiano. Un momento emozionante e accolto con soddisfazione dalla delegazione italiana, che ha partecipato alla 45esima sessione estesa del Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco, riunita a Riyad in Arabia Saudita.
I gessi della Valle del Secchia tra Villa Minozzo, Castelnovo Monti e Ventasso e quelli di Albinea, Vezzano sul Crostolo e Scandiano sono due dei sette siti che costituiscono il Carsismo nelle Evaporiti e Grotte dell’Appennino Settentrionale tra le province di Reggio Bologna, Rimini e Ravenna.
Si tratta formazioni rocciose antichissime, oltre 200 milioni di anni fa, che creano un paesaggio molto suggestivo e si sono formate in seguito all’evaporazione delle acque marine. Per anni quasi dimenticati, solo recentemente sono stati riscoperti ed entrano così a pieno diritto tra le bellezze naturali del mondo.
Parla di una decisione straordinaria, Fausto Giovanelli presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, e di una giornata pietra miliare di un processo virtuoso di caratura internazionale e di respiro storico.
I gessi triassici entrano di diritto tra i 260 siti in tutto il mondo, 59 i siti italiani. A luglio 2023 si è concluso l’iter di valutazione tecnica con la proposta di una bozza di decisione in merito all’esito della candidatura, accompagnata da prescrizioni e raccomandazioni, a febbraio sono state prodotte alcune integrazioni valutate dai 21 membri Comitato del Patrimonio Mondiale.
Diverse le reazioni positive dal mondo della politica, anche nazionale, della regione e degli amministratori locali che mettono in luce come questa decisione apra un volano anche turistico sul quale si dovrà investire con ricadute sul territorio sino a poco tempo fa, inimmaginabili.
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