SANT’ILARIO D’ENZA (Reggio Emilia) – Applausi uniti al suono delle sirene del cantiere hanno accompagnato la posa dell’ultima campata del nuovo ponte di Genova. Della movimentazione di tutte le sezioni, che in totale sono 237, si è occupata la società Fagioli di Sant’Ilario d’Enza, unica realtà ad avere partecipato, oltre che alle fasi di costruzione della nuova struttura, anche alle operazioni di demolizione del ponte Morandi. Risale al 14 agosto 2018 il crollo costato la vita a 43 persone.
I lavori di realizzazione sono cominciati un anno e un mese fa. Sono state impiegate 17.500 tonnellate d’acciaio molte delle quali trasportate e sollevate dai mezzi del colosso reggiano della logistica fino a un’altezza di 40 metri.
“Penso che alla fine sia un bel regalo per il nostro presidente che ci ha lasciato un mese fa ed era estremamente orgoglioso di quest’opera – commenta l’amministratore delegato di Fagioli Spa, Fabio Belli – Oggi erano presenti tutte le principali autorità italiane, abbiamo dimostrato che con le competenze e le capacità che abbiamo possiamo fare tutte le opere possibili in Italia senza avere paura della concorrenza straniera”
Il progetto, firmato da Renzo Piano, verrà inaugurato in estate, dopo la posa dell’asfalto lungo i 1067 metri della struttura. Tra le difficoltà incontrate dal cantiere c’è stata l’infezione da coronavirus che ha colpito uno degli operai della Fagioli, con una quarantena che è scattata subito dopo per altri circa 50 dipendenti.
Coronavirus: positivo un operaio della Fagioli al lavoro a Genova sul Morandi
inaugurazione Sant'Ilario d'Enza Fagioli Spa Fabio Belli ponte Morandi Renzo Piano ponte di GenovaDemolizione del ponte Morandi a Genova, c’è anche la Fagioli. VIDEO