REGGIO EMILIA – Hanno avuto conferma solo poche ore fa di una trattativa che proseguiva da tempo nel più stretto riserbo: parliamo dei 15 redattori della Gazzetta di Reggio, quotidiano di riferimento del territorio reggiano, messo in vendita dalla famiglia Agnelli assieme ad altre tre testate.
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Quattro testate giornalistiche in vendita, tra cui la Gazzetta di Reggio. Ansia e preoccupazione tra i lavoratori, che solo nelle ultime ore hanno avuto conferma del fatto che da tempo, nel più stretto riserbo, ci fosse una trattativa in corso. Hanno chiesto un confronto con la proprietà, per ora senza esito. Gli stessi lavoratori che, invece, hanno appreso direttamente dai blog del settore l’ipotetico obiettivo di questa cessione, che comprende anche la Gazzetta di Modena, il Tirreno e la Nuova Ferrara: John Elkann vorrebbe tentare la scalata al Sole 24 Ore.
A prescindere dalla meta di questo percorso, conta il fatto che la famiglia Agnelli stia continuando la rivoluzione del gruppo Gedi, il più importante gruppo editoriale italiano. Dopo aver cambiato volto a Repubblica e La Stampa, la volontà sarebbe quella di puntare tutto o quasi sulle testate locali del Nord-Est. Parrebbe una strategia geografica più che legata alle vendite dei quotidiani in questione: il Tirreno ad esempio è leader sul territorio. La Gazzetta di Reggio è ininterrottamente nelle edicole di città e provincia dal 1981. Nel tempo è arrivata a toccare punte di 15mila copie vendute al giorno; a luglio 2020 Ads, la società Accertamenti diffusione stampa, registrava 7.094 copie vendute quotidianamente, ma è sicuramente punto di riferimento sul territorio e ha i conti in ordine pur nella difficile transizione digitale in atto. I redattori del quotidiano di viale Isonzo sono 15.
Oltre al fatto di non aver saputo nulla fino ad ora, si aggiunge la tensione per l’incertezza del futuro. Ci sarebbero alcuni interessati ed è il blog Professione Reporter a fare il nome e il cognome di uno di questi: Alberto Leonardis, già acquirente, da Finegil, del Centro di Pescara, rilevato nel 2016 e lasciato due anni dopo. Dalle ultime ore i redattori dei quattro quotidiani sono riuniti in assemblea permanente: sottolineano il loro ruolo, tutt’altro che secondario, sul territorio, e richiamano la loro professionalità di cui la storia del giornalismo è garante.
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