GATTATICO (Reggio Emilia) – La storia che si fa memoria imperitura attraverso l’arte e diventa impegno per il futuro. Nel giorno in cui 82 anni fa, all’alba i sette fratelli Cervi vennero catturati dai nazifascisti, insieme ai partigiani internazionali ospitati nel casolare ai Campirossi, Casa Cervi ha ospitato la prima uscita pubblica del nuovo presidente dell’Istituto, Vasco Errani, in occasione della donazione di due nuove opere d’arte e dell’evento di chiusura della mostra “Vivi Presenti e Pugnanti”, sui giorni dell’Aventino seguiti al barbaro omicidio di Giacomo Matteotti, che per la prima volta fecero cadere gli steccati ideologici tra le forze di opposizione al regime fascista, organizzata in collaborazione con l’Istituto Ferruccio Parri.
“La resistenza ha riscattato il popolo italiano – ha detto Vasco Errani -, gli ha ridato dignità e valore. E’ per questo che la resistenza è di tutti e non di una parte. Questo è un luogo che centra la sua funzione nell’idea di libertà, di vita, di giustizia e di uguaglianza”.
Le due opere ‘Buoi all’aratura‘ dell’artista reggiano Giovanni Ferretti, donata dalla famiglia del partigiano di Fabbrico, Natale Bassoli, e ‘La famiglia‘ di Carlo Tassi, da parte della Casa Museo dell’artista ferrarese arricchiscono il patrimonio del Museo Cervi, diventato uno dei luoghi simbolo dell’antifascismo e della lotta per la libertà e la democrazia.
Ricordare la ‘Banda Cervi’, i Sette Fratelli, il padre Alcide, l’amico Quarto Camurri e gli altri partigiani presenti all’alba di 82 anni fa ai Campirossi, non è solo un modo di commemorarne il sacrificio ma rappresenta anche la volontà degli eredi di costruire un ponte tra passato e futuro, tra memoria storica e impegno educativo: “Questa era la principale ragione di impegno del padre Alcide e delle quattro vedove che sono rimaste al suo fianco – dice Anna Bigi, nipote di Antenore Cervi -. Loro decisero di rimanere in questa casa perchè il loro sacrificio non fosse stato vano. E’ con grandissima soddisfazione che io vedo quello che è diventato questa casa. La vera sfida è che il clima speciale che si respira in questa casa possa contaminare anche l’esterno“.
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