REGGIO EMILIA – Parliamo ora di un gruppo di asini diventato in questi anni uno dei simboli della città. Sono gli animali della fattoria didattica “Aria Aperta”, realtà che ha dovuto affrontare difficoltà di sostentamento in questi mesi di lockdown.
“Siamo rimasti davvero stupiti da tutte le richieste e gli aiuti tangibili che ci sono arrivati – ha detto Eugenia Dallaglio, della fattoria didattica – dalle famiglie, dagli amici, lontani e vicini, da tutt’Italia, dalle aziende agricole di Reggio Emilia, tantissimi si sono offerti di portarci dei balloni, di regalarceli”.
Rotoballe di fieno per amici dalle orecchie lunghe, beniamini di bambini e famiglie. Sono state le donazioni giunte da agricoltori ma non solo a garantire i pasti ai 19 asini e muli dell’asineria gestita dalle guide ambientali Massimo Montanari ed Eugenia Dallaglio. La pandemia ha cancellato tutte le loro attività didattiche e le escursioni. Le entrate si sono azzerate.
Gastone, Ginevra, Olga e Romina. Questi soltanto alcuni dei nomi dei componenti di una squadra rimasta per tre mesi ferma ai box, nelle campagne tra San Maurizio e Roncadella. Piccole passeggiate, organizzate con precauzioni anti Covid, possono ora riprendere, destinate a singoli nuclei famigliari. Allo studio c’è poi un campo scuola che potrebbe svolgersi nel parco del Mauriziano nell’ambito dei centri estivi previsti dal Comune. “Sperando si possa fare quindi timidi segnali di ripartenza ci sono. C’è grande volontà, bisogno da parte dei bambini e delle famiglie di fare delle attività legate alla natura, ma soprattutto per riprendere anche la socialità”, ha aggiunto Montanari.
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