REGGIO EMILIA – In queste settimane è in corso a Glasgow la Cop26, ovvero la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. “Il tempo stringe, ma qualche segnale incoraggiante si intravede”, ha commentato l’esperto reggiano di questi temi, Walter Ganapini, del Comitato Scientifico Agenzia Europea Ambiente.
Contenere l’aumento delle temperature sulla Terra. L’obiettivo, assai complicato, è noto dalla conferenza di Rio de Janeiro del 1992. Il tempo per frenare le emissioni di anidride carbonica stringe. Tra i segnali positivi che arrivano dalla città scozzese, si registra l’annuncio da parte delle grandi imprese finanziarie globali di diminuire gli investimenti nelle fonti fossili.
Incoraggiante è poi la presenza degli Stati Uniti, dopo che l’amministrazione Trump era uscita dagli accordi di Parigi del 2015. Latente, tuttavia, resta un conflitto tra America e Cina, quest’ultima intenzionata, come l’India, a raggiungere la neutralità carbonica soltanto nel 2070. “Oltre il 2030, se proseguiamo come si sta facendo ora, richiamo di arrivare al pericolo di estinzione della specie – il monito di Ganapini – Quel che c’è da fare lo sappiamo, occorre un’alleanza intergenerazionale”.
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