REGGIO EMILIA – Gabriella Tomai, 55 anni, si è insediata in via del Pratello. E’ la nuova presidente del Tribunale per i Minori di Bologna e raccoglie un’eredità non semplice: il suo predecessore Giuseppe Spadaro, da un anno circa alla guida del Tribunale per i Minori di Trento, era finito nel ciclone conseguente all’inchiesta sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza, nel senso che l’operato dell’ufficio che all’epoca guidava era stato messo sotto la lente d’ingrandimento.
Sono i giudici minorili infatti a firmare i provvedimenti di affido. Lo fanno sulla base di relazioni e di documentazione che perviene anche dai servizi sociali e che, è la tesi dell’accusa nell’indagine sulla Val d’Enza, possono essere errate, ma la decisione è la loro. Da qui, l’invio di ispettori a Bologna dall’allora ministro per la Giustizia Alfonso Bonafede e anche gli appelli da più parti a una riforma della giustizia minorile, chiedendo che punti molto più sul contraddittorio e sull’ascolto delle parti in causa di quanto non avvenga ora, e anche la revisione di decine di fascicoli voluta da Spadaro.
L’ex presidente del Tribunale per i Minori di Bologna poi relazionò, a novembre 2019, alla commissione regionale nominata ad hoc. In quell’occasione fece capire di non credere alla tesi di un “sistema malato” in cui tanti bambini vengono allontanati in modo arbitrario dalla famiglia di origine. Nelle prime parole di Tomai, in passato per oltre 12 anni in servizio al Tribunale per i Minori di Caltanissetta ed esperta di cooperazione internazionale sempre in ambito minorile, nessun cenno alla vicenda Val d’Enza, per la quale a giugno inizierà il processo per 17 persone. “Mi impegnerò ovviamente al massimo – ha detto – nel conoscere il territorio e le sue fragilità e ad agire soprattutto dal punto di vista organizzativo”.
Il dato del 2021 relativo ai crimini commessi da minori è stato tra i più eclatanti tra quelli enunciati all’inaugurazione dell’anno giudiziario, poche settimane fa, con un aumento del 6% rispetto al 2020. “Quando si parla di ragazzi, davvero un comportamento criminale può rimanere un unico episodio”.
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