REGGIO EMILIA – C’era un giovane ed entusiasta debuttante sul palco dell’Astra Kulturhaus di Berlino, dove per tre sere si è parlato reggiano con i concerti dei Cccp: è Gabriele Genta. Definire debuttante questo musicista 28enne in realtà è improprio, perché Genta ha alle spalle un’avviata carriera concertistica come percussionista nella musica classica, ma mai aveva sperimentato il genere dei Cccp e l’esperienza, ca va sans dire, è stata elettrizzante. Il più giovane tra i musicisti accanto ai mostri sacri Ferretti, Zamboni, Fatur e Giudici. Il gancio è stato proprio Massimo Zamboni durante lo spettacolo sull’occupazione delle Reggiane. “Faceva questo spettacolo con tre percussionisti e uno non poteva più partecipare, e venne fuori il mio nome”.
Un’esperienza esaltante e diversissima da un concerto in un teatro. “Ero al settimo cielo, ero già un grande fan. Il massimo per me. Avevo già lavorato con Zamboni ed è stata una grande soddisfazione. Stavo cercando il biglietto quando mi ha cercato”.
Figlio dell’ingegnere, ma appassionatissimo di musica, Paolo Genta, Gabriele ha tre fratelli e tutti hanno in qualche modo a che fare con le note. Dopo il diploma al Peri, ha collaborato con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Filarmonica Arturo Toscanini, l’Icarus Ensemble, e con artisti come Bollani, Fresu e Piovani. “Poter continuare a fare questo mestiere è la mia ambizione. Non è facile in questo ambito, ma spero di continuare a farlo”.
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