REGGIO EMILIA – La sala civica della Polveriera non è bastata ad accogliere tutti coloro che volevano seguire il dibattito sul congresso costituente del Pd. Filo conduttore della serata, le suggestioni del sindaco di Bologna Matteo Lepore, che ha proposto di ribattezzare il Pd Partito democratico del lavoro. Ma i problemi del Pd si risolvono con aggiustamenti nominalistici?
“No, si risolvono mettendo al primo posto temi che sono centrali per i cittadini – ha risposto Lepore – Io ho lanciato una provocazione, che è stata colta, perché tutti adesso dicono che il lavoro è il tema principale”.
“C’è una condizione di vita di chi vive di reddito fisso che negli ultimi 10 anni è decisamente peggiorata e bisogna trovare nel ceto medio produttivo quell’insediamento sociale su cui costruire la nostra rappresentanza”, ha aggiunto il sindaco di Reggio Luca Vecchi.
La perdita da parte della sinistra della capacità di rappresentanza del mondo del lavoro ha radici ormai lontane del tempo. Ma l’ex presidente della Regione Vasco Errani, figura chiave della sinistra emiliana, uscito dal Pd nel 2017 in dissenso con Renzi, è convinto che le scelte degli ultimi anni abbiano acuito il distacco. Errani dice di non avere ancora deciso chi appoggiare fra i candidati alla segreteria nazionale. “Farò una scelta rispetto a chi rappresenta un progetto profondamente innovativo. Non bisogna guardare al passato, ma avanti. E per guardare avanti bisogna fare i conti con grandi trasformazioni”.
Lo stesso ritorno nel Pd degli ex di Art. 1 non è scontato, ma è legato all’approvazione del nuovo manifesto dei valori del partito. “Art. 1 ha già dato la propria disponibilità a una preiscrizione al nuovo Pd. Aspettiamo sabato per conoscere l’esito del lavoro del comitato degli 87 che hanno lavorato alla nuova carta dei valor”, chiosa Lanfranco De Franco.
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