RIO SALICETO (Reggio Emilia) – L’azienda Arbos Goldoni di Migliarina di Carpi, che produce macchine agricole, occupa 220 persone. Dallo scorso anno l’azienda è controllata dalla multinazionale cinese Lovol, che ha depositato una domanda di concordato a febbraio di quest’anno. Il rischio è quello della chiusura.
Attualmente, la metà dei lavoratori è al lavoro, il resto in cassa integrazione. Tra i dipendenti molti risiedono in provincia di Reggio Emilia e, in particolare, nella vicinissima Rio Saliceto. Il timore è che i cinesi, una volta acquisite tutte le competenze e il marchio della storica realtà industriale della Goldoni, spostino la produzione altrove, dove i costi sono minori.
Alla manifestazione di protesta ha preso parte anche il sindaco di Rio Saliceto, Lucio Malavasi: “La situazione è drammatica”, ha detto il primo cittadino. Delusione da un lato e rabbia dall’altro tra i lavoratori, come testimoniano le parole di uno dei portavoce: “La proprietà cinese ha fatto un dietro front molto preoccupante”, le parole di Leopoldo Puca della Rsu.
L’assessore regionale competente, Vincenzo Colla, ha scritto al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, affinché convochi urgentemente un tavolo di crisi aziendale in merito alla vertenza Goldoni. Intanto, i vertici della multinazionale Lovol hanno accettato il confronto con la Regione e lo stesso assessore Colla ha fissato un incontro urgente in videoconferenza per domani alle 14.30 al quale interverrà anche il presidente della Regione, Bonaccini.
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