SCANDIANO (Reggio Emilia) – Si gioca in parlamento la partita sul futuro del pronto soccorso di Scandiano, ma non solo di quello, ovviamente. La certezza è che il presidio resterà aperto fino al 29 maggio 2025, data fino a cui è attivo il contratto con la società che garantisce il personale sanitario a gettone. Nessuno stop a fine 2024, come erroneamente aveva comunicato l’Ausl lo scorso settembre scatenando un polverone clamoroso.
Attenzione però: se non verrà modificato l’articolo 10 del decreto legge 34 del 2023 – che limita a soli 12 mesi la copertura tramite soggetti terzi – il presidio di Scandiano, così come altri in provincia di Reggio o nel nord Italia, rischia di non disporre del personale necessario e dunque di non poter più restare aperto.
Nelle scorse ore il deputato reggiano del Pd Andrea Rossi ha presentato un emendamento che propone di estendere la copertura da 12 a 24 mesi. “Auspico – scrive in una nota il deputato – il supporto delle forze politiche oggi al governo nazionale. Pur sostenendo l’assunzione di personale medico per la sanità pubblica tramite concorsi, per garantire stabilità, equità retributiva e trasparenza, considero prioritario, di fronte a questa emergenza, assicurare l’apertura dei nostri punti di emergenza-urgenza anche attraverso contratti temporanei”.
La partita entrerà nel vivo in parlamento intorno alla metà di dicembre. Il ministro della Salute, Schillaci, finora si è detto inamovibile, ma sarebbero non pochi all’interno del centrodestra quelli pronti a fare pressioni.
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