REGGIO EMILIA – Sono mesi di forte preoccupazione, questi, per gli oltre 400 lavoratori di Inalca, Gescar e Fabbrica del lavoro dopo che un gigantesco rogo ormai tre mesi fa ha devastato lo stabilimento in cui lavoravano in via due Canali, in città. In conseguenza di questo evento drammatico, tra loro c’è chi è stato costretto ad andare a lavorare negli stabilimenti di Castelvetro, Pegognaga o Piacenza e chi, invece, è rimasto a casa e ora è in cassa integrazione.
Sulla situazione di queste persone si sono espressi, di recente, i sindacati, che hanno lamentato l’assenza di risposte da parte delle istituzioni dopo le iniziali rassicurazioni offerte. A questo riguardo, abbiamo chiesto al sindaco Marco Massari se, in questi mesi, la proprietà si sia fatta sentire con l’amministrazione comunale per iniziare a imbastire un percorso che portasse, eventualmente, a un nuovo sito lavorativo in città. Questa la risposta del primo cittadino: “I contatti ci sono stati soprattutto per quanto concerne la prima fase, quella dello sgombero e dello smaltimento rifiuti. Per il resto, la proprietà ha interagito con la Regione. Quello che posso dire è che abbiamo recepito il grido d’allarme dei sindacati e che abbiamo a cuore il futuro dei lavoratori. Per questo, con Provincia e sigle sociali, a breve faremo un incontro con il presidente della Regione”.
Alla domanda se, a livello urbanistico, l’amministrazione comunale sia propensa ad avviare un percorso con la proprietà per individuare un’altra area dove costruire, eventualmente, un nuovo stabilimento, Massari ha detto: “Certo che sì. Sicuramente il Comune farà la propria parte, ma il primo passo deve farlo la proprietà manifestando la volontà di costruire un nuovo stabilimento“.
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