REGGIO EMILIA – Tra i 30 beni sottratti alla ‘ndrangheta che l’Autorità nazionale per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata si appresta ad assegnare, due sono situati a Montecchio. Si tratta di una villetta con relativo garage. Valore stimato quasi 140mila euro per l’abitazione e 12mila euro per la rimessa. Il Comune di Montecchio, tuttavia, deve ancora dare l’ok alla presa in carico e sta facendo una serie di valutazioni perché gli immobili non risultano ultimati.
“Si tratta di immobili non agibili su cui stiamo facendo come Giunta delle valutazioni sull’opportunità di aderire a questa assegnazione”, spiega l’assessore al bilancio Stefano Ferri.
In casi di questo tipo, quando sono necessari interventi tali da comportare esborsi significativi, cosa possono fare i Comuni? “La Regione ha un fondo che può aiutare i Comuni. Sarebbe proibitivo altrimenti l’onere economico”.
L’assessore Ferri esprime perplessità sulla possibile destinazione all’affitto di immobili confiscati alla criminalità organizzata: “Ci sono dei tentativi anche attraverso terze persone di tornare in possesso dei beni, motivo per cui le amministrazioni devono fare le opportune valutazioni”.
Le unità immobiliari finora confiscate nel territorio di Montecchio sono una quarantina, tra queste spicca il complesso Millefiori, appartenuto a Palmo e Giuseppe Vertinelli: 7mila metri quadrati, costituiti da un appartamento, un opificio, un magazzino, un negozio e un ristorante con piscina. Entro fine anno il futuro della struttura potrebbe finalmente essere definito. “Ci sono delle tematiche tecniche che stiamo risolvendo. Si tratta di un immobile duttile che si presta a tanti usi. L’auspicio è che il Millefiori possa diventare la prossima bandiera della legalità dell’Emilia-Romagna”.
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