BOLOGNA – Oggi, con le assemblee degli azionisti di Peugeot Citroen e Fiat Chrysler Automobiles, nasce il quarto costruttore automobilistico mondiale con 8,1 milioni di auto vendute, 400 mila dipendenti e oltre 180 miliardi di euro di fatturato. Il presidente è John Elkan, ma la guida di Stellantis sarà affidata all’amministratore delegato di Psa, Carlos Tavares. Per la Ferrari cambia pochissimo perché l’azionista di maggioranza è Exor quindi la famiglia Agnelli. Non rientra nell’accordo con Peugeot. Idem per CHN Industrial, le macchine agricole e movimento terra. Cambierà molto, in meglio, il futuro di Maserati con l’ambizioso piano di rilancio avviato con la presentazione della supercar MC20.
Ma nella motor valley è importante anche l’indotto. La stima dice che i fornitori made in in Emilia Romagna sono tanti, basta calcolare che sulla via Emilia opera poco più del 10% delle aziende che producono componenti per la filiera automotive. Circa l’8% delle imprese del settore in Emilia Romagna, in totale 220, a fine 2020 dichiarava di dipendere per oltre il 75% del fatturato dal gruppo FCA.
Il numero complessivo di dipendenti delle imprese censite in Emilia Romagna è di quasi 17mila con un totale di circa 14.000 concentrati nelle tre province di Bologna, Modena e Reggio Emilia. E’ un patrimonio immenso che il top management di Stellantis ha tutto l’interesse a tutelare perché ricostruirlo fuori della motor valley è quasi impossibile.
Stefano Catellani