GUASTALLA (Reggio Emilia) – Dallo scorso ottobre era sottoposto all’affidamento in prova ai servizi sociali, con obbligo di dimora notturno e divieto di allontanarsi da Guastalla, ma non ha funzionato. Per il 28enne, domiciliato nel comune reggiano, che deve scontare una pena di 4 anni e 3 mesi per una rapina impropria commessa a Modena nel 2019, si sono riaperte le porte del carcere.
Tre gli episodi contestati dal Tribunale di sorveglianza che ha così deciso la revoca della misura alternativa. Il più grave, il furto del portafoglio a un 71enne di Luzzara che lo aveva dimenticato in auto, mentre andava a fare una passeggiata nell’area golenale. Già lo scorso 30 marzo, però, era stato sorpreso alla guida di un autoveicolo, privo di patente, carta di circolazione e assicurazione. Il 7 giugno poi era stato coinvolto in un incidente stradale a Reggiolo, rimediando una denuncia per favoreggiamento personale. L’indagine era partita dalla denuncia del conducente dell’auto, centrata sulla fiancata da un motociclo in fase di sorpasso. Dopo la caduta, il conducente si era rialzato per dileguarsi senza perdere un attimo. Grazie alle testimonianze raccolte e all’analisi dei filmati di videosorveglianza, è stato però possibile risalire alla targa del mezzo, risultato intestato al 28enne di Guastalla.
Durante l’interrogatorio il giovane ha detto di non sapere chi stesse usando il motociclo, ma non è bastato per convincere il magistrato di sorveglianza che ha così deciso di revocargli l’affidamento in prova e rimandarlo in carcere.
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